Calate in mare le ultime cinque opere della Casa dei Pesci: una, avvolta nel tricolore, è dedicata a Pietro Stipa
TALAMONE – Sono state calate in mare questa mattina, davanti alla scogliera del Cannone, a Talamone, le cinque nuove opere per il Museo sottomarino dell’associazione la Casa dei Pesci.
Le opere, frutto del Simposio 2024, hanno così raggiunto le altre 24 che già componevano il museo. Quest’anno il direttore artistico è stata la celebre scultrice Emily Young.
Il progetto – che nasce nel lontano 2006, grazie alla visione del pescatore Paolo Fanciulli, con l’obiettivo di tutelare i fondali marini – negli anni è cresciuto e si è arricchito; la Casa dei Pesci è nata per unire, alla tutela ambientale, il messaggio dell’arte.
Le Cave Michelangelo di Carrara si sono impegnate a donare 100 blocchi di marmo; già 29 blocchi, scolpiti da valenti artisti italiani e stranieri, sono stati posizionati in mare, davanti a Talamone, nel comune di Orbetello, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla tutela dei fondali. Ulteriori 20 blocchi con graffiti, detti segni d’arte, sono stati posizionati ad Alberese, come sentinelle del mare per favorire il ripopolamento ittico combattendo la pesca illegale.
Gli artisti, che quest’anno hanno contribuito alla crescita del museo con le loro opere, sono Maria Grazia Collini con l’opera Genesi, il grossetano Stefano Corti con la sua Porta per gli abissi, Giacomo Bernardi con il Sigillo, Abdulkadir Hocaoglu con il suo Guardiano, e infine Nikolaos Maniatakos che ha voluto lanciare un forte messaggio sociale con il suo Cimitero senza nome.
La sua opera porta oggi una iscrizione dedicata a Pietro Stipa, giovane ufficiale della Marina scomparso pochi mesi fa in un tragico incidente in mare. “Come il mare il tempo passa, guardati indietro e sii fiero” si legge sull’opera. Proprio per un omaggio a Stipa, i Palombari della Marina militare si sono calati in mare per accompagnare sul fondo la scultura, ricoperta dal tricolore; l’immersione dell’opera è stata accompagnata da una preghiera, recitata dal cappellano del Corpo. L’operazione è stata salutata dal suono di tutte le sirene dei mezzi navali che si trovavano nello specchio d’acqua.
Le opere, che si trovano a pochi metri sotto il pelo dell’acqua, sono visibili facendo snorkeling, e immergendosi, così come quelle posizionate lo scorso anno di fronte al Bagno delle donne.
L’attività della Casa dei pesci è stata sostenuta, quest’anno, dalla Fondazione Planet Wild di Berlino; «Con i fondi raccolti – dice il presidente della Casa dei pesci Giovanni Contardi – quest’anno abbiamo potuto ottenere ambiziosi risultati. Infatti, oltre alle cinque sculture che abbiamo aggiunto al nostro Museo, potremo realizzare tre nuove barriere per la protezione dei fondali e il ripopolamento ittico. Inoltre abbiamo avviato il progetto della Casa dei Polpi, che prevede il posizionamento in mare di anfore di terracotta per dare un rifugio sicuro ai polpi e combattere la pesca intensiva di questi animali il cui numero, negli anni, si sta riducendo drasticamente».
«Il progetto che prevede l’immersione in mare di orci di terracotta ecocompatibile – dice Paolo Fanciulli -, è stato sposato dall’attore Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Storti, da tempo fortemente impegnato in campagne a favore dell’ambiente e della natura, è venuto proprio ieri in Maremma per lanciare la campagna di raccolta fondi, senza i quali è impossibile conseguire risultati tangibili».
Il progetto della Casa dei Polpi è supportato scientificamente della facoltà di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Siena, che eseguirà il monitoraggio scientifico della fase pilota.
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