La Casa dei Polpi diventa realtà

TALAMONE, 30 aprile 2024

Orci di Terracotta ecocompatibile dove i polpi potranno trovare un rifugio sicuro e un ambiente favorevole per la riproduzione. Nasce così, a Talamone, un nuovo progetto che vuole favorire il ripopolamento dei mari. Dall’associazione la Casa dei pesci da oggi prende avvio il progetto la Casa dei polpi. 

Testimonial d’eccellenza di questo progetto, che è solo agli inizi, l’attore Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Storti è da tempo fortemente impegnato in campagne a favore dell’ambiente e della natura e ha sposato la proposta dall’associazione la Casa dei pesci e di Paolo Fanciulli, pescatore ambientalista. 

«L’entusiasmo di Paolo è contagioso – afferma Storti -. Questo è un progetto che crea consapevolezza. Essere consapevoli delle nostre azioni e capire che quel che facciamo è importante, ha un impatto su quel che ci circonda. Se distruggiamo la natura, attorno a noi, distruggiamo noi stessi». 

Il progetto è supportato scientificamente della facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Siena. La presenza di questi animali (Octopus vulgaris) lungo le coste della Maremma Toscana si sta diradando anche a seguito della pesca intensiva che ne viene fatta.

La pesca industriale, grazie anche ad un vuoto legislativo, ha messo in atto nuove tecniche di prelievo, gli ormai noti “barattoli” in Pvc, altamente impattanti sulla specie soprattutto nel delicato momento riproduttivo.

Oggi è partita la fase pilota del progetto la Casa dei polpi con il posizionamento di orci di 25-30 centimetri. Poi, con la collaborazione dell’Università, verrà valutata, con un monitoraggio periodico, l’efficacia dei manufatti così da definire numero e posizionamento delle tane. 

«Il polpo è a rischio – racconta Letizia Marsili professore ordinario dell’Università di Siena -. Ha una vita breve ed è sottoposto ad una caccia eccessiva. La quantità di ricorsa ittica dall’avvento della pesca industriale è calata del 90%. Noi dobbiamo non solo mantenere, ma aumentare questa risorsa. La biodiversità del Mediterraneo è eccezionale, quasi al pari dell’oceano Atlantico. Il progetto prevede non solo la messa a mare dei manufatti, ma il loro monitoraggio, uno studio scientifico per dimostrare la valenza di quel che stiamo facendo». 

Se il vaso di terracotta sarà il modello iniziale (quelli messi a mare oggi sono stati progettati da Beppe Anselmi e realizzati dal ceramista Claudio Pisapia), saranno testati anche vasi proposti con il coinvolgimento delle scuole; in particolare del liceo artistico di Arezzo (a fine anno scolastico gli studenti doneranno 80-90 anfore), che valorizzeranno anche il museo subacqueo, creato ormai da diversi anni dalla Casa dei Pesci. 

La scelta degli orci di terracotta non è casuale. «La pesca del polpo con l’anfora è una pratica millenaria – racconta il presidente della Casa dei Pesci Giovanni Contardi – veniva fatta anche da greci e romani. Vogliamo offrire ai polpi tane artificiali, sia un rifugio che un posto adatto alla riproduzione. L’idea è quella di metterne in acqua migliaia».

«Il cuore de ‘La Casa dei Pesci’ è incarnato appieno da questo nuovo progetto – commenta l’assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana -, perché sposa la valorizzazione del territorio con la salvaguardia dell’ambiente marino e della fauna che lo popola». 

Paolo Fanciulli poi guarda oltre: «Il nostro intento è creare un percorso lungo la strada, con le opere d’arte e un’anfora grande ad abbellire il territorio. E poi le nuove opere che saranno scolpite con la direzione artistica di Emily Young. Vogliamo portare qui apneisti famosi, pensiamo che protezione del mare e turismo sostenibile vadano a braccetto».