Si arricchisce il museo della Casa dei pesci. Calate in mare questa mattina le ultime cinque opere

TALAMONE – La prima è stata Frammenti di luce, due grandi occhi rivolti verso la costa, poi il Grande tuffo, il Sogno del pescatore, Inseguimento profondo e infine il Nautilus.

Sono state calate questa mattina, in mare, le opere scolpite da cinque giovani artisti emergenti per arricchire il museo sommerso della Casa dei pesci.

Sale così a 24 il numero delle sculture sommerse che fanno parte del museo sottomarino di Talamone nato grazie all’intuizione del pescatore Paolo Fanciulli. Un progetto che cura e protegge la natura con il bello e con l’arte.

Il progetto della Casa dei pesci, prevede la messa a mare di blocchi così da impedire la pesca a strascico sottocosta e creare un habitat naturale per la fauna ittica. L’intento è quello di favorire il ripristino ambientale, tutelare e salvaguardare le praterie di posidonia della zona di Talamone, nel comune di Orbetello.

Gli artisti, Anna Torre, Claudia Zanaga, Ege Kolcu, Masha Paunovic, e Wimar Van Ommen sotto il coordinamento artistico di Giorgio Butini, sono arrivati in Maremma a marzo, e hanno lavorato sino a maggio all’ombra di un oliveto, nella zona dell’Osa. Un simposio d’arte, una sorta di scuola scultorea come quelle dei tempi antichi, dove confrontarsi e crescere insieme, arricchendosi e arricchendo il territorio.

Le opere sono state calate in mare questa mattina a Talamone, nello specchio d’acqua antistante il Bagno delle donne, ad una profondita che ne rende facile la visita anche a chi non è un sub esperto.

Questo però non è l’atto finale del progetto della Casa dei pesci. L’associazione, diretta da Giovanni Contardi, insieme a Letizia Marsili e Loriano Valentini, «vuole aumentare la fruibilità del proprio museo da parte del grande pubblico, superando le limitazioni connesse a una visione soltanto da parte di subacquei specializzati; a questo fine l’associazione ha già sviluppato un progetto per l’illuminazione notturna delle opere con lampade alimentate a energia solare, e la ripresa video delle stesse opere attraverso web cam connesse a internet così da consentire, tramite il proprio sito internet, una visita virtuale al museo in ogni stagione dell’anno e in ogni ora del giorno».

Questo progetto vuole avere una valenza non solo comunicativa, ma anche naturalista, in quanto potrebbe consentire a studiosi e appassionati di seguire l’evoluzione della flora e della fauna intorno alle sculture, nel corso del tempo.

«Con l’occasione va sottolineata la grande sensibilità manifestata alle pubbliche istituzioni: Regione Toscana, Comune di Orbetello e Guardia costiera nei confronti di un progetto che vuole tutelare la natura e l’ambiente di questo splendido angolo d’Italia» conclude il presidente Contardi.

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